lunedì 10 marzo 2014

Il primo round va alla Juventus

L'ANALISI:

Un 1-0 che brucia in casa Fiorentina, quello maturato ieri allo Juventus Stadium contro la Vecchia Signora.

© Matteo Gribaudi/Image Sport
I viola, schierati da mister Montella con un 4-3-3 che avrebbe dovuto fornire una raffica di cross al terminale d'attacco Mario Gomez, hanno regalato almeno un tempo agli avversari, che nella prima frazione di gioco, oltre al gol messo a segno da Asamoah (straordinaria percussione sulla sinistra finalizzata con un bolide di destro), avrebbero potuto raddoppiare o addirittura triplicare il vantaggio (buone le risposte di Neto).

La prova della Fiorentina nel primo tempo è apparsa infatti troppo rinunciataria e, nonostante il valore e il blasone della Juventus, qualcosa in più doveva essere fatto. Lo dicono i dati, visto che contro i bianconeri i viola hanno maturato il minor possesso palla dell'anno (con un misero 49,1%). Insomma, né le trame di gioco costruite né i singoli hanno convinto. Pizarro ha giocato una delle sue peggiori partite, insieme a un Diakité che, dopo la prova insufficiente offerta a Parma, ieri non ha mostrato minima affidabilità in fase difensiva (tant'è vero che il duello sull'out mancino contro Asamoah è stato completamente vinto dall'ex Udinese). Se la Fiorentina non vince più poi, è sicuramente colpa della mancanza dei gol di tutta la squadra, dei sue due attaccanti in particolare. Il grande ex di giornata Alessandro Matri ieri si è accomodato in panchina, Gomez invece ha disputato 77 minuti impalpabili (dopo gli altrettanto impalpabili minuti giocati contro Lazio, Parma, Inter, Esbjerg). Certo, come affermato nell'analisi di settimana scorsa, per Gomez ancora la forma migliore è molto lontana e l'assenza di un partner ideale come Rossi si fa sentire, ma il quesito che tutti ci poniamo è: quando potremo finalmente ammirare lo stesso panzer tedesco che faceva sognare i tifosi di Stoccarda (98 gol in sei stagioni) prima e Bayern (113 gol in quattro stagioni) dopo?

© Matteo Gribaudi/Image Sport
Continuando con il commento della partita di Torino, gli ingressi nella ripresa di Mati, Wolski (un campioncino che insieme ai vari Bernardeschi, Babacar e Camporese rappresenta il futuro della Fiorentina) e Matos hanno dato ai gigliati l'agonismo e l'intraprendenza che servivano. I viola hanno saputo uscire dalla morsa bianconera, che nei precedenti 45 minuti li aveva costretti a difendere molto bassi, e hanno preso l'iniziativa con maggiore personalità. Proprio l'innesto di Matos ha consentito alla Fiorentina di rendersi più pericolosa, visto che il brasiliano ha sfruttato tutta la sua velocità e la sua tecnica  per svincolarsi dalla marcatura della robusta difesa avversaria sul filo del fuorigioco. Non è un caso quindi che siano arrivate le occasioni per il pareggio, tre in particolare, con un gol annullato a Diakitè per off-side (il numero 3 viola era invece in posizione regolare), un colpo di testa di Mario Gomez finito a lato (sugli sviluppi dell'unico pallone giocabile arrivato al bomber tedesco) e una traversa colpita da distanza ravvicinata da Matos, sempre di testa, su ottimo assist di Wolski.

Il Napoli, grazie alla vittoria di ieri sulla Roma (1-0 firmato Callejon) dista ora ben 10 punti in classifica, ma Montella e i suoi hanno l'obbligo di credere ancora in una miracolosa qualificazione in Champions.
Prima però, c'è da pensare all'Europa League ed è dagli ultimi 20 minuti della gara di ieri che la Fiorentina deve ripartire nel match di giovedì sera.

La Vecchia Signora è una squadra forte e organizzata, con una mentalità vincente, ma in uno scontro da 180 minuti tutto può succedereSarà Borja Valero, l'uomo della tanto discussa squalifica, a dover prendere i compagni per mano per offrire una prestazione di gran lunga superiore a quella di ieri, soprattutto dal punto di vista dell'intensità di gioco, e per compiere così un altro piccolo passo verso il coronamento del sogno di società e tifosi.
G.I.

© Getty Images

LE PAGELLE DI GIACOIACO:

NETO: 6,5 Incolpevole in occasione del gol di Asamoah, sempre attento sui tentativi di Tevez e Llorente. Sicurezza.
DIAKITÈ: 5 Brutta partita per il difensore ex Sunderland. Sbaglia tutto, sia in fase difensiva sia in fase di costruzione. Si redimerebbe con la rete dell'1-1, ma gliela annullano per off-side. Giornata nera.
GONZALO: 6 Guida il reparto con ordine e precisione, reggendo bene l'urto degli avanti bianconeri. Una garanzia.
SAVIC: 6 Con Gonzalo accanto, difficilmente fallisce. Efficace.
PASQUAL: 5,5 Il capitano viola spinge davvero poco sulla sinistra, arrivando raramente al cross. Se la cava meglio in fase di copertura, anche se non è impeccabile, con un cliente di livello chiamato Lichtsteiner. Poca personalità.
ANDERSON: 6 Ci mette grinta e volontá, come contro la Lazio, ma non riesce a dare una svegliata al sonnambulo centrocampo viola. Almeno ci prova.
PIZARRO: 5 Spreca anche i palloni più semplici, limitandosi a svolgere il compitino. Da uno come lui ci si aspetta molto di più.
AQUILANI: 5,5 Ennesima prestazione senza infamia e senza lode per il numero 10 gigliato. Quando si tratta di big match difficilmente lascia il segno.
CUADRADO: 5,5 Asamoah se lo divora letteralmente sull'out mancino, dove il colombiano non riesce mai a creare superiorità numerica. Una vespa un po' ingolfata.
VARGAS: 6 Dopo un primo tempo in ombra, è tra i protagonisti della ripresa. Da una sua caparbia incursione in area nasce l'azione della traversa colpita da Matos. A luci alterne.
GOMEZ: 5 I cross non arrivano, questo è vero, ma il panzer gioca una gara da "Chi l'ha visto?", rendendosi pericoloso solamente con un colpo di testa che si spegne a lato poco prima della sostituzione. Mario-chi?
WOLSKI: 6,5 Il gioiellino polacco incide subito sul match, fornendo un assist al bacio per Matos che va vicino all'1-1. Montella lo adora, ma anche noi.
MATÍAS FERNÁNDEZ: 6,5 Mati piano piano sta diventando uno dei trascinatori di questa squadra. Porta maggiore intraprendenza col suo ingresso in campo, come successo a Parma. Sempre più leader.
MATOS: 6,5 La sostituzione Gomez-Matos al posto della più sensata soluzione Matri desta al momento del cambio qualche preoccupazione. Ma il carioca non ci mette tanto a ripagare la fiducia del mister aumentando di gran lunga la pericolosità dei viola. Solo la traversa gli nega la gioia del primo gol in Serie A. Sfortunato.
MONTELLA: 6 I suoi cambi funzionano, ma sono troppo tardivi. Nel primo tempo la squadra difende con ottimo ordine tattico, ma sulla sinistra sono sempre dolori. Ha subito un'altra partita per farsi perdonare.

FOTOhttp://www.firenzeviola.it/

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